UN GIORNO AL MUSEO

Esistono spazi che per quiche motivo riescono a trasmetterci tranquillità, pace, concentrazione, ci mettono in conessione con il nostro io interiore, ci offrono rifugio e a volte inspiegabilmente ci rigenerano. I musei sono probabilmente uno di questi luoghi.

L'UNESCO stima che al mondo ci siano oltre 100.000 musei, diffusi in modo non omogeneo, a testimoniare ancora una volta distinzioni economiche e culturali globali. Se in Europa occidentale e Stati Uniti ne possiamo contare ben 60 mila, la somma di Europa orientale, America Latina, Asia e Pacifico non arriva nemmeno alla metà, per giungere poi ai soli 900 presenti in Africa.

Se da una parte queste cifre evidenziano ancora una volta una sorta di ingiustizia culturale-economica, o comunque come la cultura sia indissolubilmente radicata al benessere economico di una regione/popolazione in un sistema economico di stampo capitalistico, dall'altra troviamo autori in polemica con una proliferazione eccessiva e consumistica degli spazi espositivi e museali. Profitto generato dalle entrate (e/o il successo/rating dell'istituzione/organizzaore legato al numero dei visitatori) ed esigenza di una cultura popolare alla portata di tutti.

"Quadri che un tempo avevano avuto la capacità di esprimere un preciso significato perdono il loro spessore semantico e simbolico: vengono ridotti a oggetti che possono procurare (al massimo) una vaga soddisfazione visiva." (Contro le mostre. Tommaso Montanari, Vincenzo Trione).

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